sabato 9 febbraio 2008

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1992
Tracklist:

1. Wasted in America
2. Spit
3. Miss America
4. Cream
5. Yucca Man
6. Happy Hour
7. Tranquilizer
8. Time's Up
9. Don't Fuck With Me
10. Don't Be Afraid
11.Social Sidewinder
12. Evil Twin

Oggi mi dedicherò alla recensione di una piccola perla semi-sconosciuta sepolta dalle sabbie del tempo dello sleaze metal...il secondo platter dei Love/Hate,"Wasted in America".Già osservando la tanto bella quanto allucinata copertina (disegnata dal bassista nonchè autore di tutte le canzoni del disco,Skid) si capisce l'aria che tira: infatti vediamo infatti uno schizzatissimo ritratto di una strada di una qualsiasi città americana diventata nello sguardo allucinato e distorto dell'autore una vera e propria giungla,una macchina con un "to protect and serve" inciso ambiguamente assieme a il simbolo della pace risalente all'epoca dei figli dei fiori,delle strane creature antropomorfe che circondano una bizzarra creatura inginocchiata dalla testa simile a quella della medusa e un inquietante ghigno malefico stampato sulla faccia (simbolo probabilmente della civiltà americana),in alto a sinistra un sinistro cimitero e in alto una porta con sopra inciso "circus maximus" e con la scritta "love/hate".Lo show sta per cominciare!Lo stile della band è abbastanza originale e particolare,nonostante si possa inquadrare nel filone sleaze metal inaugurato da "appetite for destruction" dei Guns n' Roses,anche se spesso la band risulta più pesante di quest'ultima,essendo più vicina al metal che all'hard rock: infatti le strutture e le scelte melodiche delle canzoni sono abbastanza bizzarre e "acide",riuscendo cosi' a creare una propria singolarissima identità e distinguersi nella miriade di cloni della famosa band capitanata da Axl Rose.Elementi portanti del sound della band sono la stridula e graffiante voce del cantante Jizzy Pearl,i riffoni sleaze del chitarrista Jon E. Gold e le linee di basso di Skid.Il platter musicalmente segue ed espande la linea già tracciata dal predecessore,"Blackout in the red room".I testi del disco sono originali,nonostante trattino della solita triade sesso (tanto),droga (ancora di più) & rock n' roll.Infatti hanno una grossa vena ironica (si veda ad esempio l'inizio della title track "mama's in the kitchen/papa's on the porch/junior's downstairs in the basement passin' on freedom's torch),un qualcosa di fortemente allucinato,isterico e psicotico (si veda ad esempio il testo di Yucca Man o di Happy Hour) e in qualche modo sono autobiografici,descrivendo bene l'ambiente e la filosofia di una certa america all'alba degli anni '90 e riflettendo bene la profonda confusione e caos che la stessa band stava affrontando interiormente all'epoca (più informazioni nelle curiosità).Dopo questa lunga parentesi introduttiva,però secondo me necessaria a capire appieno il disco,passiamo al lato musicale (ovviamente il più importante!!).Il disco si apre con Wasted in America,uno fra i brani più melodici del disco,ma anche fra i più riusciti.Si apre con una bella melodia armonizzata di chitarra,per poi proseguire con un riffing accattivante che cresce per poi scoppiare nel coro.Cmq il brano riesce a rappresentare abbastanza bene anche lo stile originale della band,si vedano ad esempio le bizzarre melodie che interlacciano coro e versi.E' anche il primo singolo del disco.Il secondo brano,Spit,è più tirato e concede meno alla melodia.Dopo una breve intro infatti i riff di chitarra aggrediscono e mordono subito l'ascoltatore,lasciandogli un pò di respiro solo nel bridge.Ricorda vagamente gli episodi più violenti dei Guns n' Roses.Miss America è senza dubbio la composizione più standard e commerciale del disco (infatti mi chiedo come mai non sia stata usata come secondo singolo).La struttura è lineare e i riff sono accattivanti.Cream è uno dei brani più riusciti dell'opera,partendo con un azzeccato crescendo che ci porta dritti a un riff carico di tiro e groove per poi caricarsi nel coro.La voce isterica di Jizzy Pearl è azzeccatissima per il pezzo,dandogli una carica di isterismo in più che ben si adatta allo spirito della canzone.Il pezzo parla di una delle tante groupie ninfomani e schizzate che assaltavano la band ai tempi.Yucca Man è la composizione più breve e anche la più bizzarra del disco: guidata dal basso di Skid,dal testo psicotico e allucinato è relativamente tranquilla per poi imbastardirsi nel coro;anche in questo caso la voce di Jizzy è azzeccatissima. Happy Hour è uno dei brani più agressivi: l'atmosfera è allucinata,nevrotica e isterica.La costruzione è disomogenea e a tratti disorientante,con tutto un gioco di stop and go e cambi di tempo molto azzeccato.E' stato scelto come secondo singolo del disco anche se sinceramente mi domando il motivo visto che è fra i brani meno commercializzabili.Il testo si sposa molto bene con la musica,parlando con toni allucinati di uno dei tanti festini decadenti a cui la band ha partecipato.Tranquilizer si apre molto tranquillamente con una bella chitarra pulita e un assolo lento e melodico per poi diventare repentinamente una vera mazzata nei denti con un riffing intensissimo che lascia un poco di respiro solo nel coro e nel bridge.Ancora una volta,il tono tanto del testo quanto della musica è isterico,nevrotico e agressivo.Time's Up è un coinvolgente mid-tempo giocato tutto sul groove e sui trascinanti riff di chitarra.Don't Fuck With Me è la prima ballad del disco ed è un buon esempio dell'originalità del songwriting di Skid: la melodia portante è semplicissima ma non banale,lo svolgimento del brano va in crescendo senza tuttavia mai esplodere in un coro tanto trascinante quanto pacchiano (com'era solito per le band del tempo).la struttura della canzone è atipica e si discosta parecchio dalla solita power ballad,tanto in voga ai tempi.Nonostante questo però è uno dei pezzi che mi è piaciuto di meno.Don't Be Afraid è un'altra composizione molto breve e molto bizzarra e,come Yucca Man,è guidata dal basso di Skid.Tuttavia al contrario di Yucca Man questo brano è confuso,non porta da nessuna parte e l'interessante atmosfera dark e tenebrosa non è sufficiente a salvare la traccia.Social Sidewinder è la seconda ballad del platter.Come Don't Fuck With Me si discosta parecchio dallo standard delle power ballad riuscendo però ad essere un brano accattivante e trascinante.La canzone si apre con una breve melodia,i versi sono accompagnati da una leggera chitarrina acustica di sottofondo,che diventa elettrica nel coro.L'originalità del brano risiede ancora una volta nella struttura,in particolare con il post-coro (non saprei come meglio definirlo) con quei "you don't fit in",sottolineati dalla chitarra,ripetuti fino all'ossessione.Inoltre,come nella ballad precedente,non abbiamo cori pacchiani e trascinanti o melodie tanto melense e sdolcinate quanto scontate e banali.Il testo è forse l'unico "impegnato" del disco,senza tuttavia perdere quel qualcosa di allucinato/isterico/psicotico che tanto caratterizza la band.Evil Twin chiude il disco magnificamente,riavvicinandosi maggiormente alle sonorità classiche dell'hard rock/metal alla Guns n' Roses.La chitarra è serrata e trascinante,la struttura lineare.Il brano non avrebbe sfigurato sul disco di debutto della band,black out in the red room.Tirando le somme,l'originalità della band risiede principalmente nell'imbastardire e colorare un genere che all'epoca si era appiattito su numerose band clone come i Faster Pussycat (mentre oggi è proprio morto) con una vena,tanto nei testi quando nella musica,psicotica,isterica e allucinata.
E ora passiamo alle curiosità:
-"Wasted in America" è il secondo disco della band e l'ultimo sotto una major,la Columbia
-Dopo "Wasted in America" la band pubblicherà ancora tre dischi ("Let's Rumble","I'm Not Happy" e "Livin' Off Layla") prima dello scioglimento.Il disco uscito a nome della band nel 1999,"Let's Eat",in realtà è il primo disco solista di Jizzy Pearl,cantante della band.
-Tutta la discografia della band è scaricabile gratuitamente e legalmente dal sito ufficiale del gruppo.-Jizzy Pearl dopo i Love/Hate ha cantato anche negli L.A. Guns,nei Warrant e nel disco solista di Steven Adler,primo batterista dei Guns n' Roses.Ha pubblicato anche un disco solista a suo nome.
-Jizzy Pearl è anche scrittore a tempo perso e ha pubblicato a tiratura limitatissima (ora esaurita) tre libri,di cui uno autobiografico e due di racconti brevi.
-La band per evitare di essere cacciata dalla Columbia tentò un gesto estremo: Jizzy si legò volontariamente sulla scritta di Hollywood per attirare l'attenzione dei media sul gruppo.Il video dell'evento è disponibile sul sito di Jizzy Pearl su questa pagina.
-Una biografia completa della band,scritta da Jizzy Pearl,è gratuitamente disponibile sul sito ufficiale della band o sul sito di Jizzy Pearl.Consiglio a tutti la lettura per capire meglio lo spirito del gruppo e sopratutto lo stile di vita e la filosofia di una fetta di cultura americana nata nella seconda metà degli anni '80.
-Esistono i video per i due singoli tratti dal disco: Wasted in America e Happy Hour.

Nessun commento: