Rob Zombie con la sua terza pellicola affronta uno dei mostri sacri del cinema horror,quell'Halloween di John Carpenter che,nel remoto 1978,apri' nuove porte per il genere orrorifico inaugurando in particolare il filone degli slasher movies (i film dove uno psicopatico si diverte a uccidere a gran numero adolescenti,per buttarla sull'ironia),filone che presenterà poi altre figure di culto per il mondo dell'horror (Jason Voorhes da Venerdi' 13 e Freddy Krueger da Nightmare in particolare).La pellicola di Zombie non si può definire un remake in quanto dell'originale sopravvive solo l'idea principale del film di Carpenter (il male assoluto) e poche scene.Zombie intelligentemente ha capito che rifare uno slasher movie oggi come si faceva vent'anni fa non avrebbe senso e ne risulterebbe una pellicola noiosa e superata;cosi' decide di mostrare ampiamente il contesto che ha generato il killer di casa Myers mostrandoci una società in pezzi e decadente (il padre di Micheal è un ubriacone,la madre una spogliarellista) attraverso l'immaginario psichedelico/grottesco che è tipico del regista fin da quando egli era ancora la voce dei White Zombie e non si era ancora dedicato alla magia del grande schermo.Zombie ci accompagna anche nella mente di Myers mostrando squarci dei 15 anni passati in detenzione presso l'ospedale psichiatrico e della terapia seguita col dottor Loomis (qui un bravissimo e a tratti inquietante Malcom McDowell,l'Alex di Arancia Meccanica),riuscendo efficacemente a dare una fotografia dell'orrore assoluto della mente del killer.La seconda parte segue le vicende narrate estensivamente nella pellicola originale:Zombie però lo fa con il suo personalissimo stile e la sua estetica: le morti sono molto più truculente,non mancano citazioni dei vecchi classici in bianco e nero dell'orrore (appaiono spezzoni di "la cosa dell'altro mondo","house on the haunted hill" e "ho camminato con uno zombie") da sempre passione del regista (vedere il video di "living dead girl" ispirato a "il gabinetto del dr caligari"),l'atmosfera vira dall'estrema violenza a cenni di psichedelia,la colonna sonora è costituita da massicce canzoni del rock settantiano (ho riconosciuto brani dei Nazareth,di Alice Cooper,di Iggy Pop e dei Kiss nel corso dela pellicola).Anche i fatti cardine del film di carpenter vengono stravolti (si veda ad esempio il finale) e riletti in maniera personale ed efficace da Zombie (veramente azzeccato il già citato finale).Insomma Zombie con una rilettura davvero riuscita del classico carpenteriano riesce a ottenere un altro successo.
Voto: 7,5/8
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