
Presso il grande pubblico,Tiziano Sclavi è conosciuto come "l'autore di Dylan Dog".Pochi conoscono la sua attività di scrittore.Grave errore.Oggi parlerò del suo romanzo più "famoso" (sempre se questa parola sia adatta a descrivere un libro fuori stampa da anni e conosciuto da pochissimi),Dellamorte Dellamore,da cui è stato anche tratto l'omonimo (bel) film di Michele Soavi (sconosciuto quasi come il libro).Il libro parla di Francesco Dellamorte e della sua abitudinaria vita presso il piccolo paese di Buffalora (realmente esistente) come custode del cimitero locale.Una vita di routine,dicevamo,a parte per un curioso e singolare fatto: dopo una settimana dalla sepoltura i morti tornano a vivere.Perchè?Ed è un fenomeno isolato?Francesco non se ne preoccupa...da buon professionista non si pone domande,agisce.E agisce nel più deciso dei modi: uccidendo nuovamente i morti e riseppellendoli in gran segreto.Nonostante le premesse apparentemente banali su cui la vicenda è costruita,lo sviluppo che quest'ultima prenderà sono tutt'altro che banali..e non faticheranno a cogliere la vostra attenzione e il vostro cuore.La prima cosa che colpisce del romanzo è lo stile narrativo adottato da Sclavi.La vicenda è scritta infatti in tutto e per tutto come una sceneggiatura di un film.Nonostante questa curiosa scelta,l'impatto emotivo sul lettore non è diminuito,anzi il romanzo colpisce proprio per questo aspetto: infatti viene ritratta con toni a volte dolci,a volte amari,contemporaneamente romantici e grotteschi,disperati e ironici,la paradossale tela dell' "orrore del quotidiano",che diventerà poi tema ricorrente della narrativa sclaviana (sia su romanzo che su fumetto).Uno dei temi fondamentali dell'opera è la disillusione: il protagonista Francesco vive le varie vicende che si trova ad affrontare con una notevole dose di distacco e disincanto,non conta quanti orribili esse siano,raggiungendo anche punte di mostruosità (per non anticipare nulla,dico solo il "mettersi avanti con il lavoro").Tuttavia non prova un'ansia metafisica o una vera e propria disperazione di fronte a tutto ciò:anzi anche quando Francesco si troverà di fronte al Nulla vero e proprio manterrà il suo aplomb.Questo sentimento è espresso,come si diceva sopra,in maniera romantica,ironica,malinconica...un pò come essere soli sul ciglio dell'abisso,scrutarlo e a occhi socchiusi,cantare una malinconica canzone.Mi piace associare quest'immagine. :)Altro tema toccato dall'opera è l'amore,anche questo trattato con una abbondante dose di romanticismo catacombale e malinconico e molta disillusione,come le tre "lei" del romanzo,sempre inseguite e mai davvero raggiunte,ben disegnano.Infine altro argomento chiave è l'inutilità e l'assurdità di tutte le cose,tema che echeggia lungo tutto il romanzo ma trova sua piena espressione nel finale.In definitiva consiglio a tutti la lettura di questo romanzo,che dimostra le ampie capacità di Sclavi in ambito narrativo.Un romanzo davvero denso di emozioni,onirico,psichedelico,dolcissimo e tragico.Ad arricchire il romanzo (almeno nella mia vecchissima edizione) ci sono anche dei bei disegni di Angelo Stano,uno per capitolo.Giusto una curiosità:per sottolineare bene le differenze tra Francesco Dellamorte e Dylan Dog,Sclavi sceneggiò una storia particolare,"orrore nero",dove i due personaggi si incontrano,anche se brevemente.
1 commento:
Vorrei leggere questo romanzo ma non lo trovo in nessun posto nemmeno su internet! Sapresti darmi una dritta su come posso procurarmelo? Grazie!!!!
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